........ A POCHI MINUTI DA NOI
   
   
   
   
     
 
Castellaneta, Città del Mito .........a 5 minuti
 
 

 

Graziosa cittadina si trova in una zona pittoresca, situata nel cuore della Terra delle Gravine.

Il territorio presenta una interessante presenza di emergenze archeologiche e storiche: abitati preistorici e d'età classica, insediamenti rupestri, antiche masserie, un centro storico medioevale e barocco, circondato da una grandiosa Gravina.

La Gravina di Castellaneta è una delle più grandi e spettacolari gravine della Puglia (profonda nel punto massimo 185 m. e larga circa 300 m.). Si snoda con una serie di anse per una decina di chilometri.

Il centro storico di Castellaneta sorge su un promontorio roccioso, in una particolarissima posizione, a picco sulla spettacolare Gravina, e fino al 1841 circondato da una poderosa cerchia di mura.

La zona monumentale più importante è quella dove sono disposti, uno affianco all'altro, la Cattedrale del XIV sec., il Palazzo Vescovile, il Palazzo Baronale in origine Castello normanno.

Castellaneta, infine, è nota in tutto il mondo per aver dato i natali, il 6 maggio del 1895, al divo del cinema muto Rodolfo Valentino. Per ripercorrere oggi le tappe principali che hanno scandito la sua breve ma intensa vita, non c'è sistema migliore che visitare il Museo Rodolfo Valentino, situato nel centro storico di Castellaneta, per poi riportarsi sulla via principale della città, dove si può ammirare l'esterno della sua casa natale (purtroppo non visitabile) e poco più avanti si scorge la celebre statua in ceramica azzurra, realizzata dallo scultore Gheno nel 1961, che lo ritrae nei panni dello sceicco.

A proposito, non si può abbandonare Castellaneta per altri lidi senza aver scattato una foto con la statua di Rudy sullo sfondo .... è un vero portafortuna!

 
         
   
 

 

Palagianello rappresenta la perla più piccola, ma più preziosa del versante Nord-Occidentale della provincia di Taranto.

Anche Palagianello appartiene al comprensorio delle Gravine, tanto che nella sua Gravina si sviluppa un imponente insediamento rupestre, e che vede, altresì, la presenza di un insediamento del paleolitico medio con manufatti litici, punte d'ascia lavorate e selci.

Tra le testimonianze del ? vivere in grotta ?, oltre all'evidente stratificazione orizzontale delle abitazioni scavate nella roccia, nei fianchi della Gravina sono presenti nove chiese rupestri realizzate in età medioevale. Alcune di queste chiese rupestri conservano interessanti affreschi di età normanno-sveva, datati tra il XII-XIII secolo.

Esiste un rapporto di continuità tra le case scavate in Gravina ed il Castello Stella Caracciolo che si staglia maestoso su di esse. La sua costruzione iniziata molto probabilmente nel XVI secolo, terminò, ma non del tutto, nel XVIII secolo sotto il dominio dei Caracciolo (signori del paese dal 1678 al 1806).

Ma oltre alle bellezze artistiche, Palagianello vanta la presenza di una pineta-parco che, con le sue 350 piante officinali censite, e con una fauna che annovera l'istrice, la volpe, il tritone italico ed animali tipici della zona, offre ai turisti un'ottima possibilità di svago e riposo.

 
         
 
Laterza, Città del Pane ..........a 15 minuti
 
 

 

L'abitato della cittadina sorge sul ciglio della maestosa Gravina che rappresenta uno dei più grandi canyon d'Europa.

Da un punto di vista naturalistico la Gravina è simile ad un'isola, una sorta di ?arca di Noè? dove diverse specie vegetali ed animali di grande interesse sono rimaste isolate dall'originario contesto ambientale che, per l'azione dell'uomo, è mutato radicalmente negli ultimi secoli. È così sopravvissuta, ad esempio, grazie all'asprezza dei luoghi, l'endemica Campanula Versicolor, dai bei fiori viola pallido.

Il centro storico di Laterza conserva ancora l'impianto spontaneo dei centri sviluppatisi in epoca medioevale: case imbiancate a calce, addossate le une alle altre, in un intrigo di viottoli a chianche, strettoie, scalinate e piazzette di incantevole bellezza.

La costruzione del Castello è da far risalire probabilmente al 1393. Nel 1546 i marchesi D'Azzia-Capua inaugurano la loro nuova abitazione ottenuta trasformando il vecchio castello in un palazzo residenziale tardo rinascimentale, l'odierno Palazzo Marchesale . All'interno gli affreschi settecenteschi, recentemente restaurati.

Fuori dalle mura vi è la zona rupestre, un secondo centro storico, tipico per le sue forme architettoniche e per le sue chiese rupestri a testimonianza di quanto antica sia la presenza dell'uomo nella zona di Laterza.

Dall'età del medioevo, si sviluppa a Laterza la produzione della ceramica invetriata e della famosa Maiolica di Laterza , che si differenzia per il bianco rivestimento stannifero ricoperto da una vernice lucida. D'obbligo, quindi, una visita ai vari laboratori di ceramisti locali per assistere alla creazione di oggetti in maiolica decorati a mano.

 

 
         
 
Massafra, Città della Civiltà Rupestre ........ a 15 minuti
 
 

 

Centro del territorio della ?Civiltà Rupestre?, arroccata su uno sperone roccioso tra la ?Gravina San Marco? e quella della ?Madonna della Scala?, Massafra domina lo Ionio e permette di scorgere sia i monti della Calabria che l'intero perimetro del Golfo di Taranto.

Massafra è legata profondamente alle sue gravine e soprattutto a quella della Madonna della Scala che si estende per oltre 4 km, costellata da grotte, aromi, profumi e da una vegetazione unica, ricca di oltre 600 piante, molte delle quali officinali e mediche. Nel tufo delle gravine la gente, nel tentativo di riparo e sicurezza, scavò delle grotte rendendole abitazioni così sorsero i primi villaggi rupestri. La grotta più famosa presente all'interno della gravina della Madonna della Scala è quella del ?Mago Greguro? .

Il territorio di Massafra comprende circa 30 chiese rupestri, note anche come cripte bizantine, databili tra il VI e il XV secolo d.C., di notevole interesse iconografico ed architettonico. Affascinante è il borgo medievale , ricco di viuzze strette e tortuose e di improvvisi slarghi. Sono ancora visibili, nel centro storico le ?vicinanze?, cavità profonde tre o quattro metri, dalle quali si accedeva a grotte scavate nel terreno spesso in tufo.

Simboli della città sono il Castello Medievale (X sec.) a strapiombo sulla gravina di san Marco ( da visitare al suo interno il Museo Storico Archeologico della Civiltà dell'Olio e del Vino), e la settecentesca Torre dell'Orologio , recentemente ritornata al suo splendore. Da visitare sono la quattrocentesca antica Chiesa Madre; il Santuario di Gesù Bambino, dove si venera la miracolosa statua del bambinello e il Santuario della Madonna della Scala.

 
         
 
Mottola, Città delle Chiese Rupestri ........a 20 minuti
 
 

 

Denominata ?il balcone della Puglia meridionale? o anche ?la sentinella dello Ionio? , Mottola vanta origini molto antiche, che vanno ricercate persino nell'età del ferro. Incastonata nella pineta e con lo sguardo rivolto verso il golfo di Taranto, conserva numerosi e interessanti insediamenti rupestri.

La Gravina di Petruscio , collocata nella zona sudorientale, tra i pini d'Aleppo, si apre su un grande e profondo burrone che svela la presenza di grotte e fessure. Un tempo parte del villaggio rupestre abitato già dal Neolitico, oggi ospita la volpe e numerose specie di uccelli ? come i passeri solitari e le monachelle ? che qui hanno potuto nidificare e riprodursi.

Le chiese rupestri , tipiche del paesaggio naturale della zona, se ne contano diverse. Tra queste spiccano per i motivi decorativi e per gli affreschi ben conservati le chiese di Santa Margherita e San Nicola. La chiesa dedicata a Sant'Angelo, nei pressi del grande insediamento rupestre di Casalrotto, è la più grande ed insolita: si sviluppa su due piani.

La cattedrale di Mottola, domina il centro storico con il suo campanile trecentesco, dichiarato monumento nazionale. L'ampia facciata, in stile romanico pugliese, cattura l'attenzione grazie allo splendido rosone. All'interno è ricca di tesori pittorici e scultorei. Tra questi l'Ultima Cena del pittore ottocentesco Federico Maldarelli, collocata sul grande altare della cappella del Sacramento.

 
         
 
Taranto, Città dei due Mari .......a 25 minuti
 
 

 

Situata nell'Omonimo Golfo sul Mar Ionio, si estende tra due mari: il Mar Grande ed il Mar Piccolo.

Dal greco ?Taras?, è stata fondata nel 706 a.C. da alcuni coloni spartani. Taranto ha quindi origini antichissime. Durante il periodo della colonizzazione greca nel Mezzogiorno d'Italia, la città fu tra le più importanti della Magna Grecia. In quel periodo, infatti, divenne una potenza economica militare e culturale di circa trecentomila abitanti, che diede i natali a filosofi, strateghi, scrittori e atleti, diventando anche sede della scuola pitagorica tarantina, la seconda dopo quella di Metaponto.

Taranto presenta sul suo territorio architetture che testimoniano la sua importanza storica e culturale: dagli antichi luoghi di culto, tra i quali i resti del Tempio Dorico, i resti archeologici delle necropoli greco-romane e delle tombe a camera, ai palazzi appartenuti alle famiglie nobili ed alle personalità illustri della città, tra i quali Palazzo Pantaleo e Palazzo d'Ayala Valva.

Taranto è anche sede del Museo Nazionale Archeologico. É un importante museo dove è esposta, tra l'altro, una delle più importanti collezioni di manufatti dell'epoca della Magna Grecia, tra cui i famosi Ori di Taranto. Il museo, sito in corso Umberto I, è stato fondato nel 1887 ed occupa la sede dell'ex convento di San Pasquale di Baylon. L'archeologo Luigi Viola voleva farne un Museo della Magna Grecia, ma esso è sempre stato dedicato, principalmente, alla documentazione archeologica di Taranto e del resto della Puglia. Il museo consta di dieci sale al primo piano e di quindici sale al secondo, che hanno permesso di realizzare un percorso espositivo cronologico a partire dalla fase neolitica del territorio tarantino, per arrivare all'età bizantina, passando per la colonizzazione greca, la civiltà romana e la città tardoantica. In una delle sale è custodita anche la tomba dell'Atleta di Taranto.

In una visita a Taranto non si può non ammirare due bellezze uniche e attigue: Il Castello Aragonese e il Ponte Girevole. Il primo Castello, aragonese o Castel Sant'Angelo, occupa con la sua pianta quadrangolare e il vasto cortile centrale, l'estremo angolo dell'isola su cui sorge il borgo antico della città. Il secondo, Ponte Girevole o Ponte di San Francesco di Paola è la struttura che collega l'isola del Borgo Antico con la penisola del Borgo Nuovo. Inaugurato il 22 maggio 1887 dall'Ammiraglio Ferdinando Acton, il ponte sovrasta un canale navigabile lungo 400 metri e largo 73 metri che unisce il Mar Grande al Mar Piccolo.

Tra le manifestazioni più caratteristiche di Taranto troviamo il Palio di Taranto. È una tradizionale manifestazione in costume che include una gara di barche a remi abbinate ai dieci rioni della città. Istituito nel 1986, si ripete ogni anno l'8 maggio, in concomitanza con le celebrazioni in onore di San Cataldo, patrono della città, che si concludono il 10 maggio. La seconda ed ultima gara si disputa nella terza domenica di luglio. Il Palio o "Torneo dei Rioni" si svolge nelle acque del Mar Grande e del Mar Piccolo, a cui partecipano i rappresentanti dei dieci rioni. Ogni equipaggio è composto da due marinai abbigliati con un abito storico.

 
         
 
I Sassi di Matera .......a 30 minuti
 
 

 

 

...............IN COSTRUZIONEl

 
         
 
Metaponto, Città della Magna Grecia .......a 30 minuti
 
 

 

 

...............IN COSTRUZIONEl

 
         
 
Martina Franca, Città del Festival .......a 35 minuti
 
 

 

...............IN COSTRUZIONEl

 
         
 
Altamura, Preistoria e Dinosauri .......a 35 minuti
 
 

 

 

...............IN COSTRUZIONEl

 
         
 
Alberobello, la Capitale dei Trulli ....... a 40 minuti
 
 

 

I trulli di Alberobello , famosi in tutto il mondo, dal 1996 sono diventati ?patrimonio dell'umanità? . Il riconoscimento è arrivato dall'Unesco e rende giustizia a una costruzione considerata per anni poco più che folcloristica e che invece è sicuramente degna di studi e approfondimenti.

I trulli ? dal greco trullos che significa cupola ? presenti oggi in Puglia sono più di 10.000, di cui oltre 1000 sono nel centro storico di Alberobello. Hanno origini antichissime, secondo alcuni risalenti addirittura al 2000 a.C.. Sono nati come ricoveri di pastori e contadini, e inizialmente erano poco più che capanne. Col passare degli anni si sono evoluti fino ad assumere un'architettura base composta da due strutture fisse: il basamento e la volta. Il primo è costituito da una base quadrata, la seconda ha la caratteristica forma conica che termina con un pinnacolo.

Tutti, anche quelli più recenti, conservano una caratteristica che ha contribuito nei secoli al loro fascino: nella zona dove comincia la struttura conica presentano un disegno tracciato con la calce. Può essere di tre tipi: sacro, profano o astrale.

 

 
         
 
Le Grotte di Castellana ....... a 40 minuti
 
 

 

A Castellana Grotte c'è, secondo un'opinione praticamente unanime, la grotta più bella del mondo. Ha il nome di Grotta Bianca ed è stata scoperta nel 1940. Si trova a 70 metri sotto terra ed è un autentico spettacolo per il candore dei suoi cristalli (di qui il nome) e la superba imponenza di aguzze stalattiti e stalagmiti, che formano straordinarie sculture naturali.

L'impatto è davvero di quelli che lasciano senza fiato, così come è stupefacente il Laghetto dei Cristalli che collega la Grotta Bianca ad altri antri dai nomi suggestivi come Grotta Nera , Corridoio dell'Angelo , Caverna della Civetta , Caverna del Precipizio e Cavernetta del Presepe , che contiene la statua della Madonna delle Grotte.

La scoperta delle Grotte di Castellana avvenne il 23 gennaio del 1938, grazie alla tenacia e al coraggio dello speleologo Franco Anelli.

Oggi le grotte offrono un affascinante percorso turistico, lungo più di tre chilometri. Per percorrerlo interamente sono necessarie circa due ore, ma è possibile anche limitarsi a un tragitto più breve, lungo poco più di un chilometro, che si può coprire senza fatica in meno di un'ora. Va segnalato che sono molto limitati, se non addirittura inesistenti, i rischi di un attacco di claustrofobia, perché le grotte sono enormi e non danno mai l'impressione del chiuso. La sala d'ingresso, per esempio, è alta più di 60 metri.

 
         
 
La Terra delle Gravine
 
 

 

Chi visiterà i territori del ?Parco Terra delle Gravine? , non farà fatica ad accorgersi della bellezza millenaria di questa terra: le feritoie aperte dalle gravine, l'immagine allegra dei trulli, l'aspra porosità di un villaggio rupestre, il tempo grande di un ulivo solitario, la remota neoliticità di un dolmen, il vissuto antropologico di una masseria, la luce scintillante di un centro antico, la buona grazia di un rotolo di pane, l'infinita linea che congiunge il cielo al mare Ionico, sulle rotte mediterranee che hanno avuto in Taranto il loro porto di approdo.

Tutto questo e molto altro propone al viaggiatore che l'attraversa, il racconto esteso e profondo di questo paesaggio culturale, di cui questo territorio ne costituisce una tappa lungo il cammino della storia umana.

Sicché ogni piccola cosa di questo patrimonio materiale e immateriale è frutto nel tempo e nello spazio di incontro e di scambio fra genti, saperi e tradizioni. Al tempo stesso non si può non rimanere incantati dalla limpidità dei cieli azzurri e dalla luce umile, sacra, vicina, dei suoi luoghi. Tutto questo costituisce un bene grande e irripetibile. Da qui il nostro invito al viaggio nell'antica Terra delle Gravine .

 
         
 
I campi da Golf