Storia della masseria
Masseria la Gravina attraversa quattro secoli di storia. La costruzione del primo nucleo abitativo, di cui oggi rimangono un antico forno in pietra refrattaria, stalle, ovili e vari locali destinati alla conservazione delle “masserizie”, risale alla metà del settecento. Mentre, l'ultimo corpo di fabbrica è databile intorno al 1850. Questo lo si può evincere dalle caratteristiche architettoniche e costruttive (pianta quadrata con volte a botte in conci di tufo squadrati a mano) che evidenziano elementi originali quali soffitti, archi e pareti in pietra.
La masseria, costruita a pochissimi metri dal ciglio della Gravina Grande di Castellaneta, a ridosso dell'insediamento rupestre di S. Lucia (Ipogeo); era circondata da orti, ulivi secolari e ampi pascoli che la rendevano un centro agricolo di dimensioni piuttosto importante.
I locali ospitavano i centri di lavorazione dei prodotti agricoli; mentre una parte dei fabbricati era adibita ad abitazione dei lavoratori del “massaro” e a residenza saltuaria dei proprietari, così come la maggior parte delle masserie di Puglia.
Oggi, Masseria la Gravina è proprietà della famiglia Gigante che con gusto e sobrietà, l'ha ristrutturata interamente nel pieno rispetto dei materiali, delle forme e dei colori originari, conservandone la primitiva struttura e mantenendo comunque inalterata l'atmosfera tipica delle masserie pugliesi.